15 milioni per il digitale nel sociale
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15 milioni per il digitale nel sociale
Il Fondo per la Repubblica Digitale apre un nuovo bando per potenziare gli enti non profit
Obiettivi di Digitale sociale
15 milioni per il digitale nel sociale per sostenere progetti rivolti al potenziamento di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano nell’ambito dell’economia sociale. Con questo obiettivo il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale ha pubblicato il bando Digitale sociale.
Per quali progetti
I progetti possono essere presentati da partenariati di almeno due soggetti. All’interno del partenariato dovranno essere presenti una rete formale o un gruppo di enti privati non profit che necessitano di potenziare le competenze digitali dei propri dipendenti e/o collaboratori stabili, inclusi i volontari; un soggetto pubblico o privato non profit con comprovata esperienza nella realizzazione di progetti in ambito digitale che contribuisca a costruire il percorso formativo più adatto alle esigenze manifestate e sia eventualmente in grado di sviluppare una soluzione digitale funzionale alle necessità degli enti.
Le risorse disponibili
Il bando mette a disposizione 15 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 500 mila euro e un massimo di 1 milione. Qualora si preveda lo sviluppo di una soluzione digitale è richiesta una quota di cofinanziamento pari ad almeno il 20%. Gli enti for profit possono essere coinvolti come fornitori per l’erogazione della formazione e/o l’implementazione della soluzione digitale per una quota massima del 25% del contributo di progetto.
La scadenza
C’è tempo fino al 19 luglio per partecipare attraverso il portale Re@dy (www.portaleready.it)
Cosa è il Fondo
Si tratta di una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e dall’FNC (Fondo Nazionale Complementare). In via sperimentale per cinque anni (fino al 2026) il Fondo stanzia un totale di 350 milioni di euro. Viene alimentato da versamenti effettuati dalle fondazioni di origine bancaria.
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