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Co-housing a Quarrata
Firmata la dichiarazione di intenti per la riqualificazione dell’ex Ospedale Caselli
Firmata la dichiarazione di intenti tra l’Ausl Toscana Centro, la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, il Comune di Quarrata e la Società della Salute Pistoiese per la riqualificazione dell’ex Ospedale Caselli di Quarrata e la sua trasformazione in una struttura di co-housing rivolta alle persone anziane.
L’ex Ospedale Caselli è di proprietà dell’Ausl e sorge nel centro della città di Quarrata, in via Larga. Dopo un’opera di completa ristrutturazione ed ampliamento, che sarà realizzata con fondi messi a disposizione dalla Fondazione Caript, l’immobile potrà ospitare alloggi a canone sostenibile destinati a 60 anziani autosufficienti, ma a rischio di disabilità o a rischio di marginalità per disagio sociale, economico, abitativo. Per favorire l’integrazione con il contesto urbano e sociale circostante, la struttura ospiterà non soltanto gli appartamenti, ma anche spazi comuni destinati alla socialità, oltreché servizi aperti a tutta la cittadinanza come, ad esempio, una palestra e un asilo nido.
Oltre alla riqualificazione dell’immobile, saranno necessari anche lavori infrastrutturali, quali la realizzazione di un parcheggio e di una viabilità che favorisca il collegamento del Caselli con la centrale via Firenze.
“Con la firma della dichiarazione di intenti – annuncia Luca Iozzelli presidente della Fondazione Caript – viene effettuato il primo passo per il compimento di un progetto ambizioso, che la Fondazione Caript ha proposto da anni. L’obiettivo è quello di realizzare una struttura moderna sull’esempio dei più avanzati modelli nazionali ed europei, che accolga anziani autosufficienti che abbiano la possibilità di vivere quotidianamente in spazi nei quali la relazione con le altre persone consenta una vita ricca, e quindi permetta di mantenere l’autosufficienza il più a lungo possibile. In tal senso è necessario che le strutture pubbliche gestiscano direttamente il futuro centro di co-housing. Siamo perciò particolarmente felici di aver finalmente individuato un luogo ben inserito nella dimensione urbana di Quarrata e presente positivamente nella memoria dei cittadini”.
“Il recupero dell’ex Ospedale Caselli – afferma il sindaco di Quarrata Marco Mazzanti – è stato da sempre una priorità per l’Amministrazione di Quarrata. Voglio pertanto ringraziare la Fondazione Caript che ha scelto Quarrata per sviluppare questo progetto di straordinario valore sociale, che darà nuova vita ad uno dei simboli della nostra città. Inoltre, grazie al coinvolgimento dell’Ausl, proprietaria dell’immobile, e della Società della Salute Pistoiese, la struttura di co-housing sarà un punto di riferimento non soltanto per il territorio di Quarrata, ma anche per l’intera area pistoiese”.
“La struttura che si andrà a realizzare – dichiara il direttore generale dell’Ausl, Paolo Morello Marchese – si integrerà col tessuto socio-assistenziale di tutta l’area di Pistoia e sarà di supporto ai servizi socio-sanitari già attualmente erogati. Tutto questo senza contare i benefici in termini di rigenerazione che deriveranno al complesso immobiliare da un’operazione del genere”.
“La firma di questa dichiarazione di intenti – aggiunge Anna Maria Celesti, presidente della Società della Salute Pistoiese e vice sindaco del Comune di Pistoia – vuol essere una risposta rivolta a persone anziane autosufficienti ma in condizioni di fragilità sociale, a partire dalla mancanza di una rete parentale e amicale. Il progetto in questione, che vede la SdS Pistoiese impegnata insieme all’Ausl Toscana Centro, al Comune di Quarrata e alla Fondazione Caript, è rivolto a tutte quelle situazioni che, lasciate a se stesse, con il tempo possono ulteriormente accentuarsi e aggravarsi. Il suo obiettivo è creare una rete socio-assistenziale che permetta a queste persone di trovare un proprio habitat in una struttura, in questo caso con caratteristiche uniche nel suo genere, all’interno della quale si possono sviluppare rapporti di socializzazione nella propria autonomia”.
Alla firma della dichiarazione di intenti farà seguito la costituzione di un Comitato di Progetto, formato da otto persone (due per ente coinvolto) che provvederà a redigere il “Progetto Caselli”, il quale, secondo l’accordo siglato oggi, dovrà avere una durata almeno trentennale.
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