News
Documento Programmatico per il triennio 2021-2023
Innovazione, sviluppo, educazione, coesione sociale e salute: insieme per affrontare le nuove sfide
Mercoledì 16 dicembre 2020 si è tenuta l’Assemblea dei Soci della Fondazione Caript: un appuntamento istituzionale importante, a conclusione di un anno nel quale è stato completato il rinnovo di tutti gli organi dell’ente. I mesi scorsi, infatti, hanno visto la nomina del presidente Lorenzo Zogheri, il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, del Consiglio Generale e del Collegio dei Revisori dell’ente. L’Assemblea ha riconfermato per un nuovo mandato decennale i soci Corrado Artioli, Chetti Barni, Maria Cristina Brizzi, Roberto Cadonici, Giovanni Capecchi, Massimo Donnini, Renato Ferretti, Monica Marini, Stefano Pucci, Domenico Rauty, e Tullio Tesi.
All’ordine del giorno dell’Assemblea vi era inoltre l’espressione del parere sul Documento Programmatico per il triennio 2021-2023 (DPT) e sul Documento Previsionale per l’anno 2021 (DPA), strumenti attraverso i quali l’ente pianifica la propria programmazione anche su base pluriennale, scegliendo obiettivi e criteri di destinazione delle risorse.
Su entrambi i documenti, già approvati all’unanimità dal Consiglio Generale della Fondazione nella seduta del 3 dicembre scorso, l’Assemblea ha espresso parere favorevole sempre all’unanimità.
Nel triennio 2021-2023 la Fondazione prevede di investire 40 milioni di euro a favore del territorio, di cui 15 milioni nel 2021, e i restanti 25 milioni suddivisi nel successivo biennio. La scelta di destinare all’anno 2021 un ammontare delle erogazioni superiore, è dovuta alla convinzione che sia necessario intervenire subito, senza indugio e in modo tempestivo, massiccio e anticiclico, a sostegno della nostra comunità.
L’erogazione delle somme stanziate per ciascun anno avverrà secondo un ordine di priorità fra le cinque aree di intervento della Fondazione, che privilegia, l’area sviluppo locale ed innovazione, e poi a seguire: l’area cultura, l’area sociale, l’area educazione istruzione formazione e ricerca e l’area salute, alla quale, nel prossimo anno, saranno destinate comunque risorse per 1,5 milioni, cifra mai stanziata in precedenza.
Nonostante il 2020 abbia fortemente e drammaticamente segnato anche la comunità locale, la Fondazione si consegna al nuovo anno forte dei propri risultati, come sempre pronta a mettersi a disposizione delle persone, con impegno, attenzione e fiducia.
Di seguito, un estratto dalla Lettera al Territorio, contenuta nel Documento Programmatico Triennale, nel quale la Fondazione si impegna a collaborare per “costruire un futuro diverso per il nostro Territorio, partendo dagli effetti prodotti dalla pandemia per poi alzare lo sguardo oltre la gestione delle necessità e delle urgenze quotidiane. Per attuare questa forma di “resilienza trasformativa”, sono stati individuati gli assi portanti delle azioni nel prossimo triennio. Il primo riguarda la rivendicazione di una funzione solidale della filantropia che vada oltre la semplice beneficenza e sia “generativa” di una comunità attiva e responsabile che si prende cura e si fa carico di tutti i suoi membri. Il secondo concerne il rafforzamento della capacità di aggregare i vari attori del territorio per farli lavorare insieme su obiettivi comuni.
Gli altri assi riguardano l’investimento sui giovani, sulla loro educazione, istruzione e formazione, dal momento che le nuove generazioni sono le risorse principali per produrre lo sviluppo di un territorio; il sostegno alla ricerca e all’innovazione; la cura e rigenerazione delle nostre aree urbane per creare spazi verdi che possano al tempo stesso coinvolgere le comunità nella “presa in carico” del luogo attraverso processi di partecipazione progettuale e/o fattiva; e infine la necessità di non considerare gli investimenti nel settore culturale incompatibili con la situazione di crisi e di emergenza che stiamo vivendo, perché la cultura è fonte di senso di comunità, aiuta a creare capitale umano e sociale, ad attirare talenti e visitatori e a rendere il territorio degno di essere vissuto”.