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Le parole di Hurbinek, rassegna sulla Shoah
A Pistoia dal 20 gennaio il via alla seconda edizione con spettacoli, incontri, lezioni civili e laboratori scolastici
Le Parole di Hurbinek, rassegna sulla Shoah
Con tante iniziative Le Parole di Hurbinek, si svolgeranno a Pistoia da sabato 20 a domenica 28 gennaio. A ospitarle il Funaro, il Teatro Bolognini, Palazzo de’ Rossi, la Biblioteca San Giorgio e scuole della città. Alla seconda edizione il progetto, ideato e curato da Massimo Bucciantini per Uniser, è sostenuto da Fondazione Caript con la collaborazione di ATP Teatri di Pistoia, la compartecipazione del Comune di Pistoia e il patrocinio di Provincia di Pistoia e Regione Toscana.
L’obiettivo
La rassegna mette l’accento sul rischio che le commemorazioni corrono di perdere voce, trasformando la Giornata della memoria, il 27 gennaio, in sette giornate di ricerca e riflessione. L’idea è di fermarsi e riflettere sulla complessità storica, sul rapporto problematico tra passato e presente e tra storia e memoria, mettendo da parte i pregiudizi, convinti che la logica del “minuto di silenzio” sia rispettabile ma non più sufficiente.
Il tema
La parola chiave del 2024, quella che idealmente la rassegna fa pronunciare a Hurbinek, bambino simbolo della Shoah, nato e morto a circa tre anni ad Auschwitz, che voce non ha mai avuto, è “Ghetto”: una parola quasi tabù, che queste giornate intendono analizzare in tutte le pieghe e conseguenze cui porta, anche e soprattutto nella contemporaneità. Le cronache attuali di guerra ci trasmettono un senso di impotenza, ma al tempo stesso reclamano analisi approfondite: il bisogno di ascoltare una pluralità di punti di vista per evitare usi strumentali della storia, convinti come siamo che il mondo non sia fatto di tifoserie contrapposte. La necessità di parlare con la città, soprattutto con le giovani generazioni, di una parola-mondo come Ghetto consente di conoscere la genesi di uno spazio nato per dividere e discriminare, ieri come oggi. Questo è il senso della seconda edizione de Le parole di Hurbinek.