Nasce la Fondazione delle comunità pistoiesi
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Nasce la Fondazione delle comunità pistoiesi
Lanciata da Fondazione Caript, associazioni e imprese, lavorerà
per progetti innovativi su welfare locale, ambiente, lavoro e cultura
Aiutare la rinascita di esercizi commerciali di prossimità, realizzare nuovi parchi coinvolgendo le scuole, progettare azioni dedicate alla salute mentale e alle persone con disabilità: sono le prime iniziative che impegneranno la Fondazione delle comunità pistoiesi, ente no profit di diritto privato promosso da Fondazione Caript, Confcooperative Toscana Nord, Comunità Solidale di Lamporecchio, Cooperativa Sociale Gemma, Gruppo Mati, Cooperativa Sociale Integra, istituto comprensivo Bonaccorso da Montemagno e le associazioni Oltre l’Orizzonte, Pozzo di Giacobbe e San Martino De Porres.
“Alla base del progetto – ha detto Lorenzo Zogheri, presidente della Fondazione Caript – c’è la consapevolezza che il tradizionale modello di welfare, prevalentemente orientato all’assistenzialismo, non è più in grado di fornire risposte adeguate alle esigenze della popolazione, in particolare nelle sue fasce più deboli. Per questo, occorre sviluppare nuovi modelli che aiutino chi fa più fatica a uscire da situazioni di marginalità, impegnandosi a rendere praticabili le soluzioni elaborate”.
La Fondazione Caript dedicherà 400mila euro del budget per il sociale a progetti da realizzare attraverso la Fondazione delle comunità pistoiesi. Accanto a questo, il tradizionale bando Socialmente, in uscita a marzo, sarà finanziato con 200mila euro riservati esclusivamente a progetti che abbiano necessità di risorse più contenute. La partecipazione a una delle due linee di azione precluderà l’accesso all’altra. Al contempo, Fondazione Caript confermerà tutti gli altri impegni finora sostenuti nell’ambito del sociale.
Uno dei principali obiettivi, infatti, è massimizzare l’impatto degli interventi a beneficio dell’intera collettività, superando la logica di micro-interventi non in grado di apportare effettivi cambiamenti. Proponendosi come nuovo motore di solidarietà, la Fondazione delle comunità pistoiesi promuove la cultura del dono, i cui frutti siano destinati a un welfare generativo, capace cioè di incanalare risorse e di responsabilizzare chi riceve aiuto.
Per Paola Bellandi, neopresidente della Fondazione delle comunità pistoiesi, “sarà fondamentale coinvolgere enti del terzo settore, imprese, centri di ricerca e università, per superare i classici schemi della filantropia. Solo così riusciremo a elaborare strategie di medio/lungo periodo per convogliare risorse e competenze su attività ad alto impatto sociale, collaborando con tutti i soggetti interessati ai diversi ambiti affrontati”.
Nel 2020 è stato avviato il percorso che ha portato alla nascita della Fondazione, sull’esempio di esperienze di altre fondazioni di comunità che in diverse parti d’Italia hanno prodotto risultati di grande impatto, come è avvenuto, a esempio, a Messina e a Brescia. Dopo iniziative pubbliche propedeutiche alla sua costituzione, il percorso della Fondazione delle comunità pistoiesi entra adesso nella fase operativa.
La Fondazione, infatti, muoverà i primi passi con i “Laboratori di comunità e di ambito”, incontri per raccogliere idee e adesioni da istituzioni, associazioni, imprese e singoli cittadini che vogliano concretamente impegnarsi a favore del benessere collettivo, contribuendovi con proprie risorse o competenze. Il primo appuntamento si è tenuto sabato 4 febbraio in Valdinievole.
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